30 maggio 2020

step#18 - Svolta nella Cronaca Scientifica

Quasi un secolo fa, per la prima volta i fisici hanno dedotto l’esistenza dei buchi neri dalla teoria generale della relatività di Albert Einstein il quale fu il primo a creare un modello della loro esistenza, ma la maggior parte delle prove erano state raccolte indirettamente. L’EHT ha ora dato una nuova, spettacolare conferma di queste previsioni

Gli astronomi hanno finalmente intravisto l’oscurità di un buco nero. Collegando una rete globale di radiotelescopi, hanno modellato, dopo una lungo periodo di elaborazione dei dati, per la prima volta l’immagine di un orizzonte degli eventi – il pericoloso bordo di un buco nero – sullo sfondo di un vortice di luce.


Buco nero -M87


Le immagini mostrano il buco nero supermassiccio al centro della galassia M87, a circa 16 megaparsecs (55 milioni di anni luce) di distanza. E rivelano, in modo più dettagliato che mai, l’orizzonte degli eventi, la superficie oltre la quale la gravità è così forte che nulla che la attraversa, anche la luce, potrà mai uscirne.

Le difficoltà non sono state poche, infatti, per risolvere i dettagli sulla scala dell’orizzonte degli eventi, i radioastronomi hanno calcolato che avrebbero avuto bisogno di un telescopio della dimensione della Terra (la risoluzione di un telescopio è proporzionale anche alla sua dimensione). Fortunatamente, una tecnica chiamata interferometria può essere d’aiuto. Si tratta di telescopi multipli, situati lontano l’uno dall’altro e puntati contemporaneamente sullo stesso oggetto. Di fatto, i telescopi funzionano come se fossero frammenti di un’unica grande antenna.

Una foto mai vista prima che ancora una volta conferma i modelli e le previsioni della Relatività generale di Einstein. Il prossimo passo? Raccogliere immagini sempre migliori, per vedere in faccia i mostri più terribili dell’universo

Fonti:


28 maggio 2020

step#17 - Abbecedario dei Modelli



A come Argilla (materiale per modellare)

B come Buonarroti (esponente modellismo)

C come Ceramiche (materiale per modellare)

D come Donatello (esponente modellismo)

E come Einstein (esponente modelli relativistici)

F come Fantasia (modellare con la fantasia)

G come Giotto (esponente modellismo)

H come Hawking (esponente modello dei buchi neri)

I come Illustrazione (sinonimo)

L come Legname (materiale per modellare)

M come Marmo (materiale per modellare)

N come Newton (esponente modello della dinamica)

O come Orbitale (modello atomico)

P come Plasmare (sinonimo)

Q come Quantistico (modello atomico)

R come Radiografia (modello del nostro corpo)

S come Semplificazione (uso di modelli per semplificare)

T come Teoria (teoria dei modelli)

U come Universale (modelli universali)

V come Vasellame (prodotto della modellizzazione)

Z come Zuckerberg (modello Facebook)

step#16 - Kondratiev come Protagonista

Nikolaj Dmitrievič Kondrat'ev (4 marzo 1892 – 17 settembre 1938) è stato un economista sovietico, teorico delle Onde di Kondrat'ev e della NEP. Egli infatti intraprese una lunga serie di analisi degli andamento delle grandezze economiche, monetarie e merceologiche per ricavarne, per quanto nelle sue possibilità, dei modelli previsionali. Nacquero così le onde di Kondratiev che da allora sono diventati i capisaldi di un'economia sperimentale successivamente approfondita da molti analisti e studiosi.

Nikolaj Dmitrievič

Onde di Kondrat'ev
In economia, le onde di Kondratiev (chiamate anche onde di Kondrat'ev o, più semplicemente, onde K) sono cicli regolari sinusoidali nel moderno mondo economico capitalistico. Lunghi da 50 a 70 anni, i cicli consistono alternativamente di una fase ascendente e di una discendente. Alla fase ascendente corrispondono periodi di crescita veloce e specializzata, mentre alla fase discendente periodi di depressione.
Questo tipo di cicli economici è più evidente nei dati relativi alla produzione internazionale piuttosto che in quelli individuabili nelle singole economie nazionali e riguarda la produzione più che i prezzi.
E' molto comune oggi la divisione effettuata da diversi economisti secondo cui esistono quattro periodi, con un punto di massimo riscontrabile tra i primi due e gli ultimi due.


Fonti:

[1]"Storia delle Macchine" - Vittorio Marchis


26 maggio 2020

step#15 - Nel '900

Per quanto riguarda il modellizzare del XX secolo, possiamo sicuramente far riferimento ai modelli automobilistici dell'epoca. In particolare, uno dei marchi Italiani più conosciuti e popolari in tutto il mondo è il marchio Fiat. Il marchio ha una lunga storia, essendo stato fondato l'11 luglio 1899 a Palazzo Lascaris a Torino come casa produttrice di automobili, per poi sviluppare la propria attività in numerosi altri settori, dando vita a quello che sarebbe diventato il più importante gruppo finanziario e industriale privato italiano del XX secolo, oltreché la prima holding del Paese, e, limitatamente al settore automobilistico, la maggior casa produttrice del continente europeo e terza a livello mondiale, dopo le statunitensi General Motors Co. e Ford Motor Co., per un ventennio, fino allo scoppio della crisi dell'industria automobilistica torinese iniziata alla fine degli anni ottanta.

Fiat 500 del 1965

Fiat 500 del 2020

22 maggio 2020

step#13 - Nel '700

L'Accademia delle Scienze di Torino è un'accademia scientifica italiana fondata privatamente nel 1757 e riconosciuta ufficialmente nel 1783. L'Accademia delle Scienze di Torino nacque da una preesistente Società Scientifica Privata Torinese, creata nel 1757 per volontà del conte Giuseppe Angelo Saluzzo di Monesiglio con la collaborazione di Joseph-Louis Lagrange e Giovanni Francesco.

Esterno e interno dell'Accademia delle Scienze di Torino

La società era orientata soprattutto verso la matematica, la meccanica e la fisica e inizia a promuovere, già dal 1787 pubblici concorsi. In questo momento vengono presentati una gran numero di disegni, modelli in scale differenti e saggi delle opere compiute, tutti ordinatamente raccolti in collezioni o magazzini, sull'esempio di quanto era stato fatto nel Conservatoire national des arts et Métiers di Parigi.

Fonti:

[1]"Storia delle Macchine" - Vittorio Marchis

20 maggio 2020

step#12 - Nell'epoca moderna

Per quanto riguarda il periodo medievale e moderno parlerò in questo post del De re militari, un trattato sull'arte militare redatto da Roberto Valturio, consigliere di Sigismondo Pandolfo Malatesta, tra il 1446-47 ed il 1455.


De re Militari - R.Valturio


Il testo ha sostanzialmente lo scopo di celebrare Sigismondo come unico condottiero dei suoi tempi comparabile per virtù ai grandi uomini d'armi dell'antichità. Il testo pare in realtà più attento al lessico che alla tecnica militare, volto a descrivere le doti del condottiero e l'importanza per lui delle discipline quali la filosofia, la storia, l'astronomia, la conoscenza delle leggi.


Il trattato di Valturio non è infatti riferito all'ingegneria militare ma, allo stesso tempo ci fornisce documenti importanti e significativi sui modelli delle macchine che, spesso immaginarie o irrealizzabili furono prese come spunto per la futura industria bellica e militare.

Fonti:

[1]"Storia delle macchine" - Vittorio Marchis

13 maggio 2020

step#11 - Il modello Wuhan

La domanda che tutti si sono posti agli inizi di Febbraio è sicuramente stata: Si può prendere la Cina come modello di risposta all’epidemia?

A dicembre le autorità hanno sottovalutato, poi censurato. Sta di fatto che dal 23 gennaio la Cina ha montato un esperimento di quarantena di proporzioni mai viste. Pechino ha fermato l’ economia e le attività sociali dell’intero Paese. Chiusi dal primo giorno della dichiarazione di emergenza a Wuhan e nello Hubei aeroporti, linee dell’alta velocità, fabbriche, uffici, scuole. Il resto della Cina ha chiuso agli spostamenti interni. Perché in Cina non ci sono «appelli alla ragionevolezza e alla responsabilità», ma «ordini» di stare chiusi a casa senza uscire e aspettare ulteriori disposizioni e il sostegno delle autorità. In Cina il campionato di calcio costato centinaia di milioni in ingaggi di giocatori stranieri è stato congelato dalla sera alla mattina: nessuno si è sognato di lamentarsi. E per una volta, anche questa mancanza di discussione sul tema, dovuta al sistema autoritario cinese, andrebbe presa a modello.


Modello di disinfestazione cinese


Sono bastati tre mesi alla Cina per ribaltare la percezione globale della sua immagine: un paese che da untore, da culla del contagio, si è trasformato in esempio virtuoso da seguire, simbolo dell’efficienza, della rinascita, della pagina voltata, della battaglia vinta. Non più il paese da dove è partita la diffusione del Covid-19, che sta falcidiando popolazioni (ed economie) in ogni angolo del mondo, ma quello che per primo l’ha sconfitto. Il primo a riaprire (parzialmente) alcune città, il primo a diffondere video di stazioni ferroviarie di nuovo piene di gente (con mascherina) dopo mesi di quarantena. Il primo a dispensare consigli e a inviare aiuti concreti ai paesi (Italia in testa) che più si trovano in difficoltà e che tanto hanno bisogno di sperare in un domani meno drammatico. Merito del presidente Xi Jinping, che ha già capito da tempo l’enormità della posta in gioco, fin da quando ha taciuto al mondo (finché ha potuto) l’esistenza del virus e il suo diffondersi.


Fonti:

[1]https://www.corriere.it/esteri/20_marzo_09/coronavirus-wuhan-nuovi-casi-6b1bdccc-61eb-11ea-9897-5c6f48cf812d.shtml?refresh_ce-cp

[2]https://ilbolive.unipd.it/it/news/cina-culla-contagio-modello-vincente-coronavirus

8 maggio 2020

step#10 - "Tutto è relativo"

Uno dei film più conosciuti nel mondo scientifico per la sua incredibile sceneggiatura è regia è certamente Interstellar, capolavoro cinematografico di Christopher Nolan andato in onda nelle sale cinematografiche nel 2014 con grandi attori dal calibro di Matthew McConaughey e Anne Hathaway.

l regista decide di trasporre sul grande schermo una disperata epopea spaziale; un viaggio il cui scopo è quello di trovare un modo per salvare l’umanità destinata all’estinzione. Il contesto narrativo è quello ormai solito della maggior parte del cinema fantascientifico: una terra sull’orlo della catastrofe naturale, non più in grado di sfamare gli esseri umani che in essa vivono. Ed è da questo presupposto che prende le mosse il racconto di Interstellar, il cui protagonista Cooper è mandato nello spazio profondo alla ricerca di un pianeta abitabile per la sua razza.


Alla ricerca di nuovi pianeti abitabili, l’astronave Endurance intraprende un viaggio che la porterà ad attraversare un buco nero chiamato Gargantua. Tramite questo, Cooper si ritrova catapultato in un tesseratto, costruito da dei fantomatici “loro”. Un luogo costruito su cinque dimensioni, dal quale sarà in grado di mandare messaggi nel passato alla figlia. Quei messaggi saranno poi gli stessi che egli aveva ricevuto, misteriosamente, e dato inizio al viaggio.



Com’è possibile che loro esistano nel futuro, se Cooper non ha ancora salvato l’umanità? Da un punto di vista puramente teorico, il fatto non è del tutto confutabile. Riprendendo la teoria della relatività di Einstein, possiamo considerare il tempo come qualcosa di percepibile in maniera differente rispetto alla nostra posizione spaziale nell’universo. In pratica il nostro “adesso” potrebbe essere considerato come “passato” e percepito in maniera diverso da chi si trovasse su un altro pianeta, ad esempio. Secondo questa teoria non vi sono separazioni temporali tra passato, presente e futuro.

Il film ha proprio questo come scopo: spiegare un concetto così astratto come la relatività generale a partire da una serie di scene che permettono allo spettatore di immedesimarsi completamente nei personaggi in questione. Fornisce un modello della realtà diverso da quello a cui siamo abituati e, specialmente nel finale, pone interessanti interrogativi sull'immensità dell'universo.

Fonti: