13 maggio 2020

step#11 - Il modello Wuhan

La domanda che tutti si sono posti agli inizi di Febbraio è sicuramente stata: Si può prendere la Cina come modello di risposta all’epidemia?

A dicembre le autorità hanno sottovalutato, poi censurato. Sta di fatto che dal 23 gennaio la Cina ha montato un esperimento di quarantena di proporzioni mai viste. Pechino ha fermato l’ economia e le attività sociali dell’intero Paese. Chiusi dal primo giorno della dichiarazione di emergenza a Wuhan e nello Hubei aeroporti, linee dell’alta velocità, fabbriche, uffici, scuole. Il resto della Cina ha chiuso agli spostamenti interni. Perché in Cina non ci sono «appelli alla ragionevolezza e alla responsabilità», ma «ordini» di stare chiusi a casa senza uscire e aspettare ulteriori disposizioni e il sostegno delle autorità. In Cina il campionato di calcio costato centinaia di milioni in ingaggi di giocatori stranieri è stato congelato dalla sera alla mattina: nessuno si è sognato di lamentarsi. E per una volta, anche questa mancanza di discussione sul tema, dovuta al sistema autoritario cinese, andrebbe presa a modello.


Modello di disinfestazione cinese


Sono bastati tre mesi alla Cina per ribaltare la percezione globale della sua immagine: un paese che da untore, da culla del contagio, si è trasformato in esempio virtuoso da seguire, simbolo dell’efficienza, della rinascita, della pagina voltata, della battaglia vinta. Non più il paese da dove è partita la diffusione del Covid-19, che sta falcidiando popolazioni (ed economie) in ogni angolo del mondo, ma quello che per primo l’ha sconfitto. Il primo a riaprire (parzialmente) alcune città, il primo a diffondere video di stazioni ferroviarie di nuovo piene di gente (con mascherina) dopo mesi di quarantena. Il primo a dispensare consigli e a inviare aiuti concreti ai paesi (Italia in testa) che più si trovano in difficoltà e che tanto hanno bisogno di sperare in un domani meno drammatico. Merito del presidente Xi Jinping, che ha già capito da tempo l’enormità della posta in gioco, fin da quando ha taciuto al mondo (finché ha potuto) l’esistenza del virus e il suo diffondersi.


Fonti:

[1]https://www.corriere.it/esteri/20_marzo_09/coronavirus-wuhan-nuovi-casi-6b1bdccc-61eb-11ea-9897-5c6f48cf812d.shtml?refresh_ce-cp

[2]https://ilbolive.unipd.it/it/news/cina-culla-contagio-modello-vincente-coronavirus