29 aprile 2020

step#09 - Il Modello dell'Arte

Modellare la materia, riuscire a scomporre un blocco di marmo per dare vita ad un capolavoro animato. Michelangelo Buonarroti è l’artefice di questo miracolo artistico, le sue opere non si limitano solamente all’esposizione, ma creano il contatto con l’ambiente circostante.
Da molti visto come modello indiscusso dell' ideale di bellezza e perfezione, il David, realizzato in marmo, la cui altezza complessiva è di 520 cm, incluso il basamento di 108 cm, venne scolpito da Michelangelo Buonarroti tra il 1501 e il 1504 ed è attualmente conservato presso la Galleria dell’Accademia a Firenze.
David, Michelangelo Buonarroti
Firenze, 1501-1504
Il David è infatti visto come una delle sculture più emblematiche dell’arte italiana rinascimentale e non solo, perfino mondiale, in particolare è considerato da molti come un modello assoluto dell’ideale di perfezione e di bellezza maschile, così come la Venere del Botticelli è considerata il canone di bellezza femminile.

"Tu vedi un blocco, pensa all'immagine,
l'immagine è dentro, basta soltanto spogliarla."
Michelangelo Buonarroti

step#08 - Nel periodo antico

Data la scarsa quantità di materiale per il verbo "modellizzare" essendo un termine moderno, in questo step farò riferimento ad un più generico termine. "modellare"

I primi che si occuparono della modellizzazione di oggetti tramite l'utilizzo di strumento come la ruota furono i vasari della Mesopotamia durante il periodo di Ubaid; per dare una forma regolare ai loro vasi, li ponevano su una piastra di legno che facevano ruotare velocemente intorno ad un perno centrale.

I torni utilizzati in Grecia e in Egitto tra il 600 e il 300 a.C. erano costruiti da un disco che ruotava su un perno mosso dai piedi del vasaio e collegato al disco tramite l'utilizzo di corde, spesso anche di origine animale.

I torni moderni sono simili a quelli dell'antichità, ma la rotazione del piatto è data da un motore elettrico.

Fonti:

24 aprile 2020

step#07 - Nella Poesia

Soldati
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie



Questo breve componimento di Giuseppe Ungaretti si trova nella raccolta "L'Allegria", più specificatamente nella parte intitolata "Girovago".

La poesia è incentrata su un'unica similitudine, quella nel rapporto soldati-foglie.

L'elemento delle foglie viene infatti utilizzato come "modello",cioè come semplificazione di qualcosa di notevolmente più complesso. Leggendo il testo si nota subito come quest'ultimo, insieme a moltissimi altri presenti nella medesima raccolta, si riferisca alla guerra, e sia attraversato da un presagio di morte.



Contestualizzando il periodo in cui il componimento è stato scritto, scopriamo che Ungaretti si trovava soldato in trincea nel bosco di Courton e, per questo tramite l'uso di un'unica metafora esprime il dramma e la precarietà del momento storico e della condizione umana. I soldati vengono qui paragonati a foglie autunnali che, ancora appese agli alberi, procedono inevitabilmente verso la caduta e la morte, vittime dello scorrere del tempo.

Fonti:

22 aprile 2020

step#06 - Un tuffo "letterario"

Non ci si aspetta che il termine "Modellizzare", dato il suo riferimento particolamente specialistico, possa essere ritrovato anche nella letteratura italiana.
Con Calvino però, accade proprio questo. In molte delle sue opere tra cui "Le cosmicomiche", "Ti con zero", "Il castello dei destini incrociati" e "Le città invisibili",infatti, egli cerca di esplicitare quei meccanismi di combinazione di un numero finito di possibilità che stanno alla base della letteratura e per questo tali libri contengono frequenti riferimenti scientifici, alla paleontologia, alla fisica e soprattutto alla matematica. In particolare, "Le cosmicomiche" e "Ti con zero" sono raccolte di racconti nei quali Calvino immagina strani mondi governati di volta in volta da leggi fisiche diverse, che si richiamano a quelle del mondo reale ma sono applicate in modo ipotetico.

“Cosicchè io ora che ho deciso d’abitare per sempre questo secondo t0 – e se non l’avessi deciso sarebbe lo stesso perché in quanto Q0 non posso abitarne nessun altro – ho tutto l’agio di guardarmi intorno e contemplare il mio secondo in tutta la sua estensione. […] Riassumendo: per fermarmi in t0 devo stabilire una configurazione oggettiva di t0; per stabilire una configurazione oggettiva di t0 devo spostarmi in t1; per spostarmi in t1 devo adottare una qualsiasi prospettiva soggettiva, quindi tanto vale che mi tenga la mia. Riassumendo ancora: per fermarmi nel tempo devo muovermi col tempo, per diventare oggettivo devo mantenermi soggettivo.”
(Calvino, Cosmicomiche, 1967).

In questo passo Calvino rende con arguzia letteraria il fascino, anche comico, che può avere una delle funzioni più potenti del linguaggio matematico: la modellizzazione. La prospettiva educativa più attuale sembra esattamente convergere su questa funzione della matematica e dei sui linguaggi. In un interessante articolo del 2003 intitolato “Quantitative Literacy and Mathematical Competencies”, viene approfondito che gli oggetti dell’educazione matematica dovrebbero essere organizzati attorno a competenze come il ragionare, il modellizzare, e il comunicare matematicamente, piuttosto che attorno a contenuti come l’algebra, la geometria e il calcolo. Agli studenti è invece spesso preclusa la possibilità di rendersi conto che molte delle strutture matematiche che incontrano a scuola costituiscono degli elementi di modellizzazione e, nel loro complesso, dei modelli della realtà.

Fonti:


17 aprile 2020

step#05 - Un forte messaggio

Un "modello": un semplicissimo oggetto di vita quotidiana che permette di rappresentare una realtà estremamente complessa e, ahimè, sempre più attuale.



Fonti:

[1]https://www.youtube.com/watch?v=4IGnXvgRReY

10 aprile 2020

step#04 - Eroi come Modelli



L'eroe, nell'era moderna, è colui che, di propria iniziativa e libero da qualsiasi vincolo, compie uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di sé stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune.

Nella civiltà classica (greco-romana) l'eroe è fondamentale nella vita quotidiana. Egli rappresenta, infatti, un “modello” da seguire, un punto di riferimento per il cittadino sia greco, in quanto provvisto di tutte qualità che l'uomo greco esalta e sogna, sia romano, in quanto o depositario di tutte le qualità del 'mos maiorum' che rappresenta il nucleo della morale tradizionale della civiltà romana.

Nei poemi omerici l’eroe era un sinonimo di guerriero che combatteva per i valori della patria, che si distingueva attraverso le gesta individuali e che rispecchiava alcune caratteristiche che costituivano un modello comportamentale.
Attraverso i racconti cantati dagli aedi, infatti, la gente poteva ascoltare le gesta di quegli uomini che avevano combattuto per la gloria e l’onore, quasi delle figure mitiche di cui era necessario imitare i comportamenti poiché erano giusti e rispettavano i valori comuni.

Per i Greci, dunque, l’esistenza era strettamente legata all'aspirazione eroica, al fatto di essere stimati, lodati e onorati, e chi non si distingueva tra gli altri, non riusciva a lasciare un segno della sua vita.
Erano quindi queste le caratteristiche dell’eroe greco: la gloria prima di tutto, l’onore, il coraggio e il valore.

Fonti:


8 aprile 2020

step#03 - I "modelli" del Mondo Moderno

A partire dal XXI secolo la rivoluzione tecnologica e i computer hanno rivoluzionato il mondo della grafica e del cinema, con particolare riferimento al cinema per bambini e ragazzi. Il cinema moderno è infatti alla costante ricerca di "spettacolarità" e intrattenimento motivo per cui oggi è sempre più facile e comune ricorrere a nuove tecniche cinematografiche basate sulla modellazione 3D.

La modellazione 3D permette infatti, tramite appositi software,  di creare accuratissimi "modelli" digitali con lo scopo di facilitare il compito della regia e di tutta la parte "visiva" della quale si compone un film.

Esempio di modellazione 3D
L'immagine qui riportata presenta un modello dell'armatura di Tony Stark, conosciuto anche con il nome di Iron Man che rappresenta il protagonista di molti dei film per ragazzi tutti appartenenti all'Universo Avengers.
In particolare, il modello in questione è utilizzato come uno "stampo" permettendo infatti di facilitare il lavoro dei costumisti e dell'attore stesso (nel nostro caso Robert Downey Jr.) in quanto l'armatura viene applicata sul personaggio, per via grafica, solo nella fase successiva rispetto a quella delle riprese.