8 maggio 2020

step#10 - "Tutto è relativo"

Uno dei film più conosciuti nel mondo scientifico per la sua incredibile sceneggiatura è regia è certamente Interstellar, capolavoro cinematografico di Christopher Nolan andato in onda nelle sale cinematografiche nel 2014 con grandi attori dal calibro di Matthew McConaughey e Anne Hathaway.

l regista decide di trasporre sul grande schermo una disperata epopea spaziale; un viaggio il cui scopo è quello di trovare un modo per salvare l’umanità destinata all’estinzione. Il contesto narrativo è quello ormai solito della maggior parte del cinema fantascientifico: una terra sull’orlo della catastrofe naturale, non più in grado di sfamare gli esseri umani che in essa vivono. Ed è da questo presupposto che prende le mosse il racconto di Interstellar, il cui protagonista Cooper è mandato nello spazio profondo alla ricerca di un pianeta abitabile per la sua razza.


Alla ricerca di nuovi pianeti abitabili, l’astronave Endurance intraprende un viaggio che la porterà ad attraversare un buco nero chiamato Gargantua. Tramite questo, Cooper si ritrova catapultato in un tesseratto, costruito da dei fantomatici “loro”. Un luogo costruito su cinque dimensioni, dal quale sarà in grado di mandare messaggi nel passato alla figlia. Quei messaggi saranno poi gli stessi che egli aveva ricevuto, misteriosamente, e dato inizio al viaggio.



Com’è possibile che loro esistano nel futuro, se Cooper non ha ancora salvato l’umanità? Da un punto di vista puramente teorico, il fatto non è del tutto confutabile. Riprendendo la teoria della relatività di Einstein, possiamo considerare il tempo come qualcosa di percepibile in maniera differente rispetto alla nostra posizione spaziale nell’universo. In pratica il nostro “adesso” potrebbe essere considerato come “passato” e percepito in maniera diverso da chi si trovasse su un altro pianeta, ad esempio. Secondo questa teoria non vi sono separazioni temporali tra passato, presente e futuro.

Il film ha proprio questo come scopo: spiegare un concetto così astratto come la relatività generale a partire da una serie di scene che permettono allo spettatore di immedesimarsi completamente nei personaggi in questione. Fornisce un modello della realtà diverso da quello a cui siamo abituati e, specialmente nel finale, pone interessanti interrogativi sull'immensità dell'universo.

Fonti: