Alla ricerca di nuovi pianeti abitabili, l’astronave Endurance intraprende un viaggio che la porterà ad attraversare un buco nero chiamato Gargantua. Tramite questo, Cooper si ritrova catapultato in un tesseratto, costruito da dei fantomatici “loro”. Un luogo costruito su cinque dimensioni, dal quale sarà in grado di mandare messaggi nel passato alla figlia. Quei messaggi saranno poi gli stessi che egli aveva ricevuto, misteriosamente, e dato inizio al viaggio.
Com’è possibile che loro esistano nel futuro, se Cooper non ha ancora salvato l’umanità? Da un punto di vista puramente teorico, il fatto non è del tutto confutabile. Riprendendo la teoria della relatività di Einstein, possiamo considerare il tempo come qualcosa di percepibile in maniera differente rispetto alla nostra posizione spaziale nell’universo. In pratica il nostro “adesso” potrebbe essere considerato come “passato” e percepito in maniera diverso da chi si trovasse su un altro pianeta, ad esempio. Secondo questa teoria non vi sono separazioni temporali tra passato, presente e futuro.
Il film ha proprio questo come scopo: spiegare un concetto così astratto come la relatività generale a partire da una serie di scene che permettono allo spettatore di immedesimarsi completamente nei personaggi in questione. Fornisce un modello della realtà diverso da quello a cui siamo abituati e, specialmente nel finale, pone interessanti interrogativi sull'immensità dell'universo.
Fonti: