22 aprile 2020

step#06 - Un tuffo "letterario"

Non ci si aspetta che il termine "Modellizzare", dato il suo riferimento particolamente specialistico, possa essere ritrovato anche nella letteratura italiana.
Con Calvino però, accade proprio questo. In molte delle sue opere tra cui "Le cosmicomiche", "Ti con zero", "Il castello dei destini incrociati" e "Le città invisibili",infatti, egli cerca di esplicitare quei meccanismi di combinazione di un numero finito di possibilità che stanno alla base della letteratura e per questo tali libri contengono frequenti riferimenti scientifici, alla paleontologia, alla fisica e soprattutto alla matematica. In particolare, "Le cosmicomiche" e "Ti con zero" sono raccolte di racconti nei quali Calvino immagina strani mondi governati di volta in volta da leggi fisiche diverse, che si richiamano a quelle del mondo reale ma sono applicate in modo ipotetico.

“Cosicchè io ora che ho deciso d’abitare per sempre questo secondo t0 – e se non l’avessi deciso sarebbe lo stesso perché in quanto Q0 non posso abitarne nessun altro – ho tutto l’agio di guardarmi intorno e contemplare il mio secondo in tutta la sua estensione. […] Riassumendo: per fermarmi in t0 devo stabilire una configurazione oggettiva di t0; per stabilire una configurazione oggettiva di t0 devo spostarmi in t1; per spostarmi in t1 devo adottare una qualsiasi prospettiva soggettiva, quindi tanto vale che mi tenga la mia. Riassumendo ancora: per fermarmi nel tempo devo muovermi col tempo, per diventare oggettivo devo mantenermi soggettivo.”
(Calvino, Cosmicomiche, 1967).

In questo passo Calvino rende con arguzia letteraria il fascino, anche comico, che può avere una delle funzioni più potenti del linguaggio matematico: la modellizzazione. La prospettiva educativa più attuale sembra esattamente convergere su questa funzione della matematica e dei sui linguaggi. In un interessante articolo del 2003 intitolato “Quantitative Literacy and Mathematical Competencies”, viene approfondito che gli oggetti dell’educazione matematica dovrebbero essere organizzati attorno a competenze come il ragionare, il modellizzare, e il comunicare matematicamente, piuttosto che attorno a contenuti come l’algebra, la geometria e il calcolo. Agli studenti è invece spesso preclusa la possibilità di rendersi conto che molte delle strutture matematiche che incontrano a scuola costituiscono degli elementi di modellizzazione e, nel loro complesso, dei modelli della realtà.

Fonti: