27 marzo 2020

step#01bis - In altre lingue



Modellare, che a differenza di modellizzare è acclimatato in italiano dalla fine del XVI secolo (nel 1598 è messo a lemma nel lessico bilingue italiano-inglese di John Florio come corrispondente dell’inglese to modell), già dal XVIII aveva acquistato, accanto a quelli più immediati, significati estesi come quello di ‘delineare, tratteggiare, ideare, immaginare’.

Non è da poco tempo, dunque, che il termine è usato per indicare operazioni di astrazione: l’accademico della Crusca Anton Maria Salvini poteva già parlare di Platone come di colui che aveva modellato un’idea di Repubblica.

Uno sguardo alla storia dei corrispondenti stranieri di modellare fornisce parallelismi interessanti. Modellare, probabilmente emerso in relazione al fiorire della riflessione sui saperi artistici e scientifici (specialmente relativi alla scultura e all'architettura), sembra lessicalizzarsi negli stessi anni in tutta Europa: il Trésor de la Langue Française, per esempio, attesta modèler dal 1585 nel significato di ‘rendere somigliante a qualcuno (o a qualche cosa)’ e dal 1600 in quello di ‘plasmare un oggetto a partire da una sostanza molle’; l’Oxford English Dictionary registra to modelize ‘costruire accordando a un modello’ dal 1600 e to model (nella forma arcaica to modell) ‘formare qualcosa a partire da un modello particolare’ a partire dal 1613.

Quest’ultimo caso ci interessa particolarmente. Anche l’inglese infatti sembra disporre, sin dai primi anni di “vita” di questi termini e ben prima dell’italiano, di accezioni estese e da lontano somiglianti a quelle contemporanee che qui trattiamo: to modell è usato nel senso di ‘disegnare, fare piani’ dal 1581, di ‘descrivere nel dettaglio’ dal 1604; di ‘costruire un modello o una teoria della struttura di qualcosa’ dal 1667; l’antico to modelize, oggi in disuso, in quello di ‘analizzare o descrivere nei termini di un modello’ dal 1600, di ‘simbolizzare, esemplificare’ dal 1628.

L’uso del verbo modellare rischia di non preservare la trasparenza e l’univocità rigorosa di cui un termine scientifico sembra necessitare. La scelta di modellizzare, in questo caso, risponde a un’esigenza di disambiguazione che si è fatta sentire anche in altre lingue romanze e ha prodotto per lo spagnolo modelizar e modelización (cfr. Diccionario de la lengua española), per il portoghese modelizar e modelização, per il francese modéliser e modélisation, per l’inglese to modelize e modelization (risemantizzazioni, queste, della forma seicentesca cui abbiamo sopra accennato). È doveroso notare, tuttavia, che queste ultime varianti risultano molto rare nell’inglese scientifico, in cui invece le forme più attestate sono to model / modelling – modeling nell’inglese statunitense.