12 giugno 2020

step#25 - Sintesi Finale

Siamo giunti alla conclusione di questo blog, ora attraverso un breve resoconto proveremo a ripercorrerne cronologicamente tutti i passi.
Il progetto nella sua totalità prevede di raccontare, attraverso una serie di step, lo sviluppo storico e tecnologico del termine "Modellizzare" e di tutto ciò che può essere collegato ad esso spaziando dalla storia alla letteratura e proseguendo per la cronaca e il mondo artistico.

Il primo passo riguarda una prima definizione e una storia etimologica della parola in questione. Qui scopriamo subito che il termine è nato nell'epoca moderna ed è riferito quasi esclusivamente all'ambito scientifico-tecnologico, per questo motivo, data la mancanza di materiale, spesso farò riferimento al termine "modellare" nel prosieguo del blog. Il secondo passo è stato quello di ricercare la traduzione del termine in altre lingue e, in particolare, dopo aver fatto un salto indietro nel tempo facendo riferimenti alla mitologia, alla letteratura e alla poesia,ci siamo soffermati anche sul periodo antico discutendo il termine prima nelle arti figurative e successivamente nell'epoca medievale e moderna. La parola è stata anche ricercata all'interno del contesto storico degli ultimi secoli: dal '700 al '900 con un riferimento anche ad uno dei tanti protagonisti che potessero rispecchiare i modelli nella loro essenza anche attraverso i numerosissimi brevetti che oggi circondano le nostra vite. Avvicinandoci all'epoca attuale poi, abbiamo visto come il concetto di "modello" possa essere anche ricercato all'interno del mondo pubblicitario, nel cinema e nella cronaca, soffermandoci in particolar modo, su quella scientifica. Parlando di scienze e tecnologie il termine protagonista di questa sintesi lo abbiamo ritrovato anche nelle applicazioni moderne, in un campo più generico e in uno più specifico, quello dell'architettura. Successivamente abbiamo svolto una ricerca su come la parola potesse essere presente all'interno del contesto quotidiano in cui stiamo vivendo da ormai svariati mesi e le abbiamo attribuito un materiale e un abbecedario che permettesse collegamenti più immediati con tutti i suoi campi di appartenenza terminando tutto il lavoro con una nostra personale invenzione futura, un volantino che la rappresentasse e una mappa concettuale riguardante i concetti principali di tutto il blog.


5 giugno 2020

step#22 - I modelli del Futuro

Per quanto riguarda un'invenzione futura basata sul concetto di "modellizzare" si può far riferimento al concetto di ologramma già presenti nell'epoca attuale. Per definizione infatti: "L'ologramma è una lastra o pellicola fotografica riproducente l'immagine tridimensionale di un oggetto ottenuta con la tecnica dell'olografia;"La tecnologia odierna permette infatti di visualizzare oggetti e immagini 3D partendo da uno strumento in 2D tramite l'uso di un laser,con la specificità di creare un effetto fotografico tridimensionale. A differenza delle normali fotografie, ci mostrano una rappresentazione tridimensionale dell'oggetto proiettato. Ogni parte dell'ologramma, poi, contiene l'intera informazione: tagliando in due parti l'ologramma entrambe mostreranno sempre l'oggetto per intero.

Un passo in avanti si potrebbe compiere in tal senso iniziando ad interagire in prima persona con gli stessi ologrammi in modo da modificare l'oggetto rappresentato. Solo nell'industria di Hollywood quanto detto è reso possibile tramite software di modellazione 3D ma nella realtà l'invenzione rivoluzionerebbe le vite giornaliere di tutti noi.

Esempio di interazione con un ologramma

3 giugno 2020

step#21 - Un brevetto

Per quanto riguarda i brevetti, nel caso dei "modelli" la scelta è molto amplia. Dando uno sguardo al passato però possiamo scoprire grazie all'ausilio di Google Patents che uno dei primi modelli brevettati è stato quello di un aereo che potesse volare senza l'ausilio di un motore.

Il velivolo in questione è stato brevettato nel 1950 dall'Italiano Valerio Ciampolini ed è ancora oggi un modello alla base dei più moderni aerei senza motore, conosciuti anche con il nome di alianti.


  • Codice brevetto: CH279333A
  • Nome brevetto: Modello di aeroplano senza motore
  • Inventore: Ciampolini Valerio
  • Anno di applicazione: 1950


Brevetto completo: https://patents.google.com/patent/CH279333A/it?q=modelli&language=ITALIAN&num=50&sort=old#similarDocuments


Valerio Ciampolini intorno al 1950


Esempio di un moderno aliante



Data la difficoltà di reperire del materiale aggiuntivo allego un forum di approfondimento:


2 giugno 2020

step#20 - Il materiale dei Modelli

Quando si parla di modellare qualcosa, il materiale principe e cui si fa riferimento è senza dubbio la ceramica. La ceramica (dal greco antico κέραμος, kéramos, che significa "argilla", "terra da vasaio") è infatti un materiale inorganico, non metallico, molto duttile allo stato naturale, rigido dopo la fase di cottura.

Con la ceramica si producono diversi oggetti, quali stoviglie, oggetti decorativi, materiali edili, rivestimenti per muri e pavimenti di abitazioni. Specifiche ceramiche inoltre, trovano impiego nei rivestimenti ad alta resistenza al calore per il loro alto punto di fusione. Il colore del materiale ceramico varia a seconda degli ossidi cromofori contenuti nelle argille. Può venire smaltata e decorata dopo la lavorazione completa.




La ceramica è una lavorazione antica e molto diffusa in aree anche molto distanti tra loro. Esistono tipi diversi di ceramiche:
-ceramiche a pasta compatta: rientrano nel gruppo i gres e le porcellane. Hanno una bassissima porosità e buone doti di impermeabilità ai gas e ai liquidi. Non si lasciano scalfire.

-ceramiche a pasta porosa: sono tipicamente le terraglie, le maioliche e le terrecotte. Hanno pasta più facilmente scalfibile.

I tipi principali di ceramiche sono: la terracotta o coccio, la terraglia, la maiolica, il gres e la porcellana che può essere a pasta tenera o dura.

Un'arte tanto antica ha accumulato nei secoli varie tecniche di modellazione della ceramica. Tra di esse ricordiamo:
-modellazione a mano libera;
-modellazione a colombino;
-a lastre;
-al tornio;
-allo stampo.

Fonti:


step#19 - Modellazione Architettonica

Per quanto riguarda le applicazioni dei modelli nella scienza moderna possiamo sicuramente parlare dei modelli 3D che vengono realizzati nell'ambito  dell'architettura per fornire al cliente un'idea quanto più realistica possibile del progetto su cui si sta lavorando.
Per definizione la modellazione 3D è il processo di modellare una forma tridimensionale (modello 3D) inserendola in uno spazio virtuale generato al computer attraverso dei programmi particolari chiamati software 3D. Le operazioni e le modifiche che questi software possono applicare ai modelli sono innumerevoli, si parte da una modellazione primaria che va evolvendosi in corso d'opera tramite azioni come il Surfacing (definizione dei materiali di superficie), la mappatura, l'applicazione di un texture, la definizione di un allestimento scenico, dell'illuminazione e delle relative ombreggiature, tutto nell'ottimizzare il rendering finale del modello stesso.


Esempio di modellazione 3D
Fonti:

30 maggio 2020

step#18 - Svolta nella Cronaca Scientifica

Quasi un secolo fa, per la prima volta i fisici hanno dedotto l’esistenza dei buchi neri dalla teoria generale della relatività di Albert Einstein il quale fu il primo a creare un modello della loro esistenza, ma la maggior parte delle prove erano state raccolte indirettamente. L’EHT ha ora dato una nuova, spettacolare conferma di queste previsioni

Gli astronomi hanno finalmente intravisto l’oscurità di un buco nero. Collegando una rete globale di radiotelescopi, hanno modellato, dopo una lungo periodo di elaborazione dei dati, per la prima volta l’immagine di un orizzonte degli eventi – il pericoloso bordo di un buco nero – sullo sfondo di un vortice di luce.


Buco nero -M87


Le immagini mostrano il buco nero supermassiccio al centro della galassia M87, a circa 16 megaparsecs (55 milioni di anni luce) di distanza. E rivelano, in modo più dettagliato che mai, l’orizzonte degli eventi, la superficie oltre la quale la gravità è così forte che nulla che la attraversa, anche la luce, potrà mai uscirne.

Le difficoltà non sono state poche, infatti, per risolvere i dettagli sulla scala dell’orizzonte degli eventi, i radioastronomi hanno calcolato che avrebbero avuto bisogno di un telescopio della dimensione della Terra (la risoluzione di un telescopio è proporzionale anche alla sua dimensione). Fortunatamente, una tecnica chiamata interferometria può essere d’aiuto. Si tratta di telescopi multipli, situati lontano l’uno dall’altro e puntati contemporaneamente sullo stesso oggetto. Di fatto, i telescopi funzionano come se fossero frammenti di un’unica grande antenna.

Una foto mai vista prima che ancora una volta conferma i modelli e le previsioni della Relatività generale di Einstein. Il prossimo passo? Raccogliere immagini sempre migliori, per vedere in faccia i mostri più terribili dell’universo

Fonti:


28 maggio 2020

step#17 - Abbecedario dei Modelli



A come Argilla (materiale per modellare)

B come Buonarroti (esponente modellismo)

C come Ceramiche (materiale per modellare)

D come Donatello (esponente modellismo)

E come Einstein (esponente modelli relativistici)

F come Fantasia (modellare con la fantasia)

G come Giotto (esponente modellismo)

H come Hawking (esponente modello dei buchi neri)

I come Illustrazione (sinonimo)

L come Legname (materiale per modellare)

M come Marmo (materiale per modellare)

N come Newton (esponente modello della dinamica)

O come Orbitale (modello atomico)

P come Plasmare (sinonimo)

Q come Quantistico (modello atomico)

R come Radiografia (modello del nostro corpo)

S come Semplificazione (uso di modelli per semplificare)

T come Teoria (teoria dei modelli)

U come Universale (modelli universali)

V come Vasellame (prodotto della modellizzazione)

Z come Zuckerberg (modello Facebook)

step#16 - Kondratiev come Protagonista

Nikolaj Dmitrievič Kondrat'ev (4 marzo 1892 – 17 settembre 1938) è stato un economista sovietico, teorico delle Onde di Kondrat'ev e della NEP. Egli infatti intraprese una lunga serie di analisi degli andamento delle grandezze economiche, monetarie e merceologiche per ricavarne, per quanto nelle sue possibilità, dei modelli previsionali. Nacquero così le onde di Kondratiev che da allora sono diventati i capisaldi di un'economia sperimentale successivamente approfondita da molti analisti e studiosi.

Nikolaj Dmitrievič

Onde di Kondrat'ev
In economia, le onde di Kondratiev (chiamate anche onde di Kondrat'ev o, più semplicemente, onde K) sono cicli regolari sinusoidali nel moderno mondo economico capitalistico. Lunghi da 50 a 70 anni, i cicli consistono alternativamente di una fase ascendente e di una discendente. Alla fase ascendente corrispondono periodi di crescita veloce e specializzata, mentre alla fase discendente periodi di depressione.
Questo tipo di cicli economici è più evidente nei dati relativi alla produzione internazionale piuttosto che in quelli individuabili nelle singole economie nazionali e riguarda la produzione più che i prezzi.
E' molto comune oggi la divisione effettuata da diversi economisti secondo cui esistono quattro periodi, con un punto di massimo riscontrabile tra i primi due e gli ultimi due.


Fonti:

[1]"Storia delle Macchine" - Vittorio Marchis


26 maggio 2020

step#15 - Nel '900

Per quanto riguarda il modellizzare del XX secolo, possiamo sicuramente far riferimento ai modelli automobilistici dell'epoca. In particolare, uno dei marchi Italiani più conosciuti e popolari in tutto il mondo è il marchio Fiat. Il marchio ha una lunga storia, essendo stato fondato l'11 luglio 1899 a Palazzo Lascaris a Torino come casa produttrice di automobili, per poi sviluppare la propria attività in numerosi altri settori, dando vita a quello che sarebbe diventato il più importante gruppo finanziario e industriale privato italiano del XX secolo, oltreché la prima holding del Paese, e, limitatamente al settore automobilistico, la maggior casa produttrice del continente europeo e terza a livello mondiale, dopo le statunitensi General Motors Co. e Ford Motor Co., per un ventennio, fino allo scoppio della crisi dell'industria automobilistica torinese iniziata alla fine degli anni ottanta.

Fiat 500 del 1965

Fiat 500 del 2020

22 maggio 2020

step#13 - Nel '700

L'Accademia delle Scienze di Torino è un'accademia scientifica italiana fondata privatamente nel 1757 e riconosciuta ufficialmente nel 1783. L'Accademia delle Scienze di Torino nacque da una preesistente Società Scientifica Privata Torinese, creata nel 1757 per volontà del conte Giuseppe Angelo Saluzzo di Monesiglio con la collaborazione di Joseph-Louis Lagrange e Giovanni Francesco.

Esterno e interno dell'Accademia delle Scienze di Torino

La società era orientata soprattutto verso la matematica, la meccanica e la fisica e inizia a promuovere, già dal 1787 pubblici concorsi. In questo momento vengono presentati una gran numero di disegni, modelli in scale differenti e saggi delle opere compiute, tutti ordinatamente raccolti in collezioni o magazzini, sull'esempio di quanto era stato fatto nel Conservatoire national des arts et Métiers di Parigi.

Fonti:

[1]"Storia delle Macchine" - Vittorio Marchis

20 maggio 2020

step#12 - Nell'epoca moderna

Per quanto riguarda il periodo medievale e moderno parlerò in questo post del De re militari, un trattato sull'arte militare redatto da Roberto Valturio, consigliere di Sigismondo Pandolfo Malatesta, tra il 1446-47 ed il 1455.


De re Militari - R.Valturio


Il testo ha sostanzialmente lo scopo di celebrare Sigismondo come unico condottiero dei suoi tempi comparabile per virtù ai grandi uomini d'armi dell'antichità. Il testo pare in realtà più attento al lessico che alla tecnica militare, volto a descrivere le doti del condottiero e l'importanza per lui delle discipline quali la filosofia, la storia, l'astronomia, la conoscenza delle leggi.


Il trattato di Valturio non è infatti riferito all'ingegneria militare ma, allo stesso tempo ci fornisce documenti importanti e significativi sui modelli delle macchine che, spesso immaginarie o irrealizzabili furono prese come spunto per la futura industria bellica e militare.

Fonti:

[1]"Storia delle macchine" - Vittorio Marchis

13 maggio 2020

step#11 - Il modello Wuhan

La domanda che tutti si sono posti agli inizi di Febbraio è sicuramente stata: Si può prendere la Cina come modello di risposta all’epidemia?

A dicembre le autorità hanno sottovalutato, poi censurato. Sta di fatto che dal 23 gennaio la Cina ha montato un esperimento di quarantena di proporzioni mai viste. Pechino ha fermato l’ economia e le attività sociali dell’intero Paese. Chiusi dal primo giorno della dichiarazione di emergenza a Wuhan e nello Hubei aeroporti, linee dell’alta velocità, fabbriche, uffici, scuole. Il resto della Cina ha chiuso agli spostamenti interni. Perché in Cina non ci sono «appelli alla ragionevolezza e alla responsabilità», ma «ordini» di stare chiusi a casa senza uscire e aspettare ulteriori disposizioni e il sostegno delle autorità. In Cina il campionato di calcio costato centinaia di milioni in ingaggi di giocatori stranieri è stato congelato dalla sera alla mattina: nessuno si è sognato di lamentarsi. E per una volta, anche questa mancanza di discussione sul tema, dovuta al sistema autoritario cinese, andrebbe presa a modello.


Modello di disinfestazione cinese


Sono bastati tre mesi alla Cina per ribaltare la percezione globale della sua immagine: un paese che da untore, da culla del contagio, si è trasformato in esempio virtuoso da seguire, simbolo dell’efficienza, della rinascita, della pagina voltata, della battaglia vinta. Non più il paese da dove è partita la diffusione del Covid-19, che sta falcidiando popolazioni (ed economie) in ogni angolo del mondo, ma quello che per primo l’ha sconfitto. Il primo a riaprire (parzialmente) alcune città, il primo a diffondere video di stazioni ferroviarie di nuovo piene di gente (con mascherina) dopo mesi di quarantena. Il primo a dispensare consigli e a inviare aiuti concreti ai paesi (Italia in testa) che più si trovano in difficoltà e che tanto hanno bisogno di sperare in un domani meno drammatico. Merito del presidente Xi Jinping, che ha già capito da tempo l’enormità della posta in gioco, fin da quando ha taciuto al mondo (finché ha potuto) l’esistenza del virus e il suo diffondersi.


Fonti:

[1]https://www.corriere.it/esteri/20_marzo_09/coronavirus-wuhan-nuovi-casi-6b1bdccc-61eb-11ea-9897-5c6f48cf812d.shtml?refresh_ce-cp

[2]https://ilbolive.unipd.it/it/news/cina-culla-contagio-modello-vincente-coronavirus

8 maggio 2020

step#10 - "Tutto è relativo"

Uno dei film più conosciuti nel mondo scientifico per la sua incredibile sceneggiatura è regia è certamente Interstellar, capolavoro cinematografico di Christopher Nolan andato in onda nelle sale cinematografiche nel 2014 con grandi attori dal calibro di Matthew McConaughey e Anne Hathaway.

l regista decide di trasporre sul grande schermo una disperata epopea spaziale; un viaggio il cui scopo è quello di trovare un modo per salvare l’umanità destinata all’estinzione. Il contesto narrativo è quello ormai solito della maggior parte del cinema fantascientifico: una terra sull’orlo della catastrofe naturale, non più in grado di sfamare gli esseri umani che in essa vivono. Ed è da questo presupposto che prende le mosse il racconto di Interstellar, il cui protagonista Cooper è mandato nello spazio profondo alla ricerca di un pianeta abitabile per la sua razza.


Alla ricerca di nuovi pianeti abitabili, l’astronave Endurance intraprende un viaggio che la porterà ad attraversare un buco nero chiamato Gargantua. Tramite questo, Cooper si ritrova catapultato in un tesseratto, costruito da dei fantomatici “loro”. Un luogo costruito su cinque dimensioni, dal quale sarà in grado di mandare messaggi nel passato alla figlia. Quei messaggi saranno poi gli stessi che egli aveva ricevuto, misteriosamente, e dato inizio al viaggio.



Com’è possibile che loro esistano nel futuro, se Cooper non ha ancora salvato l’umanità? Da un punto di vista puramente teorico, il fatto non è del tutto confutabile. Riprendendo la teoria della relatività di Einstein, possiamo considerare il tempo come qualcosa di percepibile in maniera differente rispetto alla nostra posizione spaziale nell’universo. In pratica il nostro “adesso” potrebbe essere considerato come “passato” e percepito in maniera diverso da chi si trovasse su un altro pianeta, ad esempio. Secondo questa teoria non vi sono separazioni temporali tra passato, presente e futuro.

Il film ha proprio questo come scopo: spiegare un concetto così astratto come la relatività generale a partire da una serie di scene che permettono allo spettatore di immedesimarsi completamente nei personaggi in questione. Fornisce un modello della realtà diverso da quello a cui siamo abituati e, specialmente nel finale, pone interessanti interrogativi sull'immensità dell'universo.

Fonti:



29 aprile 2020

step#09 - Il Modello dell'Arte

Modellare la materia, riuscire a scomporre un blocco di marmo per dare vita ad un capolavoro animato. Michelangelo Buonarroti è l’artefice di questo miracolo artistico, le sue opere non si limitano solamente all’esposizione, ma creano il contatto con l’ambiente circostante.
Da molti visto come modello indiscusso dell' ideale di bellezza e perfezione, il David, realizzato in marmo, la cui altezza complessiva è di 520 cm, incluso il basamento di 108 cm, venne scolpito da Michelangelo Buonarroti tra il 1501 e il 1504 ed è attualmente conservato presso la Galleria dell’Accademia a Firenze.
David, Michelangelo Buonarroti
Firenze, 1501-1504
Il David è infatti visto come una delle sculture più emblematiche dell’arte italiana rinascimentale e non solo, perfino mondiale, in particolare è considerato da molti come un modello assoluto dell’ideale di perfezione e di bellezza maschile, così come la Venere del Botticelli è considerata il canone di bellezza femminile.

"Tu vedi un blocco, pensa all'immagine,
l'immagine è dentro, basta soltanto spogliarla."
Michelangelo Buonarroti

step#08 - Nel periodo antico

Data la scarsa quantità di materiale per il verbo "modellizzare" essendo un termine moderno, in questo step farò riferimento ad un più generico termine. "modellare"

I primi che si occuparono della modellizzazione di oggetti tramite l'utilizzo di strumento come la ruota furono i vasari della Mesopotamia durante il periodo di Ubaid; per dare una forma regolare ai loro vasi, li ponevano su una piastra di legno che facevano ruotare velocemente intorno ad un perno centrale.

I torni utilizzati in Grecia e in Egitto tra il 600 e il 300 a.C. erano costruiti da un disco che ruotava su un perno mosso dai piedi del vasaio e collegato al disco tramite l'utilizzo di corde, spesso anche di origine animale.

I torni moderni sono simili a quelli dell'antichità, ma la rotazione del piatto è data da un motore elettrico.

Fonti:

24 aprile 2020

step#07 - Nella Poesia

Soldati
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie



Questo breve componimento di Giuseppe Ungaretti si trova nella raccolta "L'Allegria", più specificatamente nella parte intitolata "Girovago".

La poesia è incentrata su un'unica similitudine, quella nel rapporto soldati-foglie.

L'elemento delle foglie viene infatti utilizzato come "modello",cioè come semplificazione di qualcosa di notevolmente più complesso. Leggendo il testo si nota subito come quest'ultimo, insieme a moltissimi altri presenti nella medesima raccolta, si riferisca alla guerra, e sia attraversato da un presagio di morte.



Contestualizzando il periodo in cui il componimento è stato scritto, scopriamo che Ungaretti si trovava soldato in trincea nel bosco di Courton e, per questo tramite l'uso di un'unica metafora esprime il dramma e la precarietà del momento storico e della condizione umana. I soldati vengono qui paragonati a foglie autunnali che, ancora appese agli alberi, procedono inevitabilmente verso la caduta e la morte, vittime dello scorrere del tempo.

Fonti:

22 aprile 2020

step#06 - Un tuffo "letterario"

Non ci si aspetta che il termine "Modellizzare", dato il suo riferimento particolamente specialistico, possa essere ritrovato anche nella letteratura italiana.
Con Calvino però, accade proprio questo. In molte delle sue opere tra cui "Le cosmicomiche", "Ti con zero", "Il castello dei destini incrociati" e "Le città invisibili",infatti, egli cerca di esplicitare quei meccanismi di combinazione di un numero finito di possibilità che stanno alla base della letteratura e per questo tali libri contengono frequenti riferimenti scientifici, alla paleontologia, alla fisica e soprattutto alla matematica. In particolare, "Le cosmicomiche" e "Ti con zero" sono raccolte di racconti nei quali Calvino immagina strani mondi governati di volta in volta da leggi fisiche diverse, che si richiamano a quelle del mondo reale ma sono applicate in modo ipotetico.

“Cosicchè io ora che ho deciso d’abitare per sempre questo secondo t0 – e se non l’avessi deciso sarebbe lo stesso perché in quanto Q0 non posso abitarne nessun altro – ho tutto l’agio di guardarmi intorno e contemplare il mio secondo in tutta la sua estensione. […] Riassumendo: per fermarmi in t0 devo stabilire una configurazione oggettiva di t0; per stabilire una configurazione oggettiva di t0 devo spostarmi in t1; per spostarmi in t1 devo adottare una qualsiasi prospettiva soggettiva, quindi tanto vale che mi tenga la mia. Riassumendo ancora: per fermarmi nel tempo devo muovermi col tempo, per diventare oggettivo devo mantenermi soggettivo.”
(Calvino, Cosmicomiche, 1967).

In questo passo Calvino rende con arguzia letteraria il fascino, anche comico, che può avere una delle funzioni più potenti del linguaggio matematico: la modellizzazione. La prospettiva educativa più attuale sembra esattamente convergere su questa funzione della matematica e dei sui linguaggi. In un interessante articolo del 2003 intitolato “Quantitative Literacy and Mathematical Competencies”, viene approfondito che gli oggetti dell’educazione matematica dovrebbero essere organizzati attorno a competenze come il ragionare, il modellizzare, e il comunicare matematicamente, piuttosto che attorno a contenuti come l’algebra, la geometria e il calcolo. Agli studenti è invece spesso preclusa la possibilità di rendersi conto che molte delle strutture matematiche che incontrano a scuola costituiscono degli elementi di modellizzazione e, nel loro complesso, dei modelli della realtà.

Fonti:


17 aprile 2020

step#05 - Un forte messaggio

Un "modello": un semplicissimo oggetto di vita quotidiana che permette di rappresentare una realtà estremamente complessa e, ahimè, sempre più attuale.



Fonti:

[1]https://www.youtube.com/watch?v=4IGnXvgRReY

10 aprile 2020

step#04 - Eroi come Modelli



L'eroe, nell'era moderna, è colui che, di propria iniziativa e libero da qualsiasi vincolo, compie uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di sé stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune.

Nella civiltà classica (greco-romana) l'eroe è fondamentale nella vita quotidiana. Egli rappresenta, infatti, un “modello” da seguire, un punto di riferimento per il cittadino sia greco, in quanto provvisto di tutte qualità che l'uomo greco esalta e sogna, sia romano, in quanto o depositario di tutte le qualità del 'mos maiorum' che rappresenta il nucleo della morale tradizionale della civiltà romana.

Nei poemi omerici l’eroe era un sinonimo di guerriero che combatteva per i valori della patria, che si distingueva attraverso le gesta individuali e che rispecchiava alcune caratteristiche che costituivano un modello comportamentale.
Attraverso i racconti cantati dagli aedi, infatti, la gente poteva ascoltare le gesta di quegli uomini che avevano combattuto per la gloria e l’onore, quasi delle figure mitiche di cui era necessario imitare i comportamenti poiché erano giusti e rispettavano i valori comuni.

Per i Greci, dunque, l’esistenza era strettamente legata all'aspirazione eroica, al fatto di essere stimati, lodati e onorati, e chi non si distingueva tra gli altri, non riusciva a lasciare un segno della sua vita.
Erano quindi queste le caratteristiche dell’eroe greco: la gloria prima di tutto, l’onore, il coraggio e il valore.

Fonti:


8 aprile 2020

step#03 - I "modelli" del Mondo Moderno

A partire dal XXI secolo la rivoluzione tecnologica e i computer hanno rivoluzionato il mondo della grafica e del cinema, con particolare riferimento al cinema per bambini e ragazzi. Il cinema moderno è infatti alla costante ricerca di "spettacolarità" e intrattenimento motivo per cui oggi è sempre più facile e comune ricorrere a nuove tecniche cinematografiche basate sulla modellazione 3D.

La modellazione 3D permette infatti, tramite appositi software,  di creare accuratissimi "modelli" digitali con lo scopo di facilitare il compito della regia e di tutta la parte "visiva" della quale si compone un film.

Esempio di modellazione 3D
L'immagine qui riportata presenta un modello dell'armatura di Tony Stark, conosciuto anche con il nome di Iron Man che rappresenta il protagonista di molti dei film per ragazzi tutti appartenenti all'Universo Avengers.
In particolare, il modello in questione è utilizzato come uno "stampo" permettendo infatti di facilitare il lavoro dei costumisti e dell'attore stesso (nel nostro caso Robert Downey Jr.) in quanto l'armatura viene applicata sul personaggio, per via grafica, solo nella fase successiva rispetto a quella delle riprese.

27 marzo 2020

step#01bis - In altre lingue



Modellare, che a differenza di modellizzare è acclimatato in italiano dalla fine del XVI secolo (nel 1598 è messo a lemma nel lessico bilingue italiano-inglese di John Florio come corrispondente dell’inglese to modell), già dal XVIII aveva acquistato, accanto a quelli più immediati, significati estesi come quello di ‘delineare, tratteggiare, ideare, immaginare’.

Non è da poco tempo, dunque, che il termine è usato per indicare operazioni di astrazione: l’accademico della Crusca Anton Maria Salvini poteva già parlare di Platone come di colui che aveva modellato un’idea di Repubblica.

Uno sguardo alla storia dei corrispondenti stranieri di modellare fornisce parallelismi interessanti. Modellare, probabilmente emerso in relazione al fiorire della riflessione sui saperi artistici e scientifici (specialmente relativi alla scultura e all'architettura), sembra lessicalizzarsi negli stessi anni in tutta Europa: il Trésor de la Langue Française, per esempio, attesta modèler dal 1585 nel significato di ‘rendere somigliante a qualcuno (o a qualche cosa)’ e dal 1600 in quello di ‘plasmare un oggetto a partire da una sostanza molle’; l’Oxford English Dictionary registra to modelize ‘costruire accordando a un modello’ dal 1600 e to model (nella forma arcaica to modell) ‘formare qualcosa a partire da un modello particolare’ a partire dal 1613.

Quest’ultimo caso ci interessa particolarmente. Anche l’inglese infatti sembra disporre, sin dai primi anni di “vita” di questi termini e ben prima dell’italiano, di accezioni estese e da lontano somiglianti a quelle contemporanee che qui trattiamo: to modell è usato nel senso di ‘disegnare, fare piani’ dal 1581, di ‘descrivere nel dettaglio’ dal 1604; di ‘costruire un modello o una teoria della struttura di qualcosa’ dal 1667; l’antico to modelize, oggi in disuso, in quello di ‘analizzare o descrivere nei termini di un modello’ dal 1600, di ‘simbolizzare, esemplificare’ dal 1628.

L’uso del verbo modellare rischia di non preservare la trasparenza e l’univocità rigorosa di cui un termine scientifico sembra necessitare. La scelta di modellizzare, in questo caso, risponde a un’esigenza di disambiguazione che si è fatta sentire anche in altre lingue romanze e ha prodotto per lo spagnolo modelizar e modelización (cfr. Diccionario de la lengua española), per il portoghese modelizar e modelização, per il francese modéliser e modélisation, per l’inglese to modelize e modelization (risemantizzazioni, queste, della forma seicentesca cui abbiamo sopra accennato). È doveroso notare, tuttavia, che queste ultime varianti risultano molto rare nell’inglese scientifico, in cui invece le forme più attestate sono to model / modelling – modeling nell’inglese statunitense.

20 marzo 2020

step#01 - Definizione ed Etimologia



Il termine modellizzare è un verbo di formazione recente che fa riferimento all'atto del formulare un modello scientifico e che sembra rispondere all'esigenza di differenziare il modellare specialistico da quello quotidiano.

Il termine modellare, infatti, nel parlare quotidiano non specialistico, fa riferimento a diverse attività. I significati che i dizionari normalmente gli attribuiscono sono 1) Lavorare una sostanza plasmabile; 2) Sagomare secondo un modello, elaborare ispirandosi ad un modello specifico; 3) Mettere in risalto le forme del corpo.

Il termine Modellare ha tuttavia acquisito, in relazione al crescente interesse specialistico della prassi scientifica, anche il significato tecnico del 'formulare un modello scientifico' da cui deriva il termine modellizzare inteso come fare ricorso ad un modello.

Il ricordo ai modelli è diffuso in molti ambiti della ricerca scientifica; in fisica, medicina, ingegneria, informatica, scienze -per citarne alcuni- i modelli costituiscono normali prassi conoscitive. Data la varietà degli impieghi, intendiamo qui modello nel senso più generale possibile, come rappresentazione matematica, fisica o linguistica che si propone di comprendere, descrivere e prevedere meglio gli effetti di un fenomeno complesso.

Il suffisso -izzare è responsabile, in italiano, della formazione di molti nuovi derivati in registri sia informali che formali, e dunque anche tecnico-specialistici: dagli anni Cinquanta del Novecento oltre il 70% dei nuovi verbi è suffissato da -izzare. Sebbene quindi dal punto di vista morfologico-derivativo non presentino anomalie, modellizzare e il corrispondente sostantivo modellizzazione non sembrano essersi perfettamente inseriti nell'italiano comune comparendo nei lessici con scarsa frequenza.

Per quanto riguarda l'etimologia, alla luce di quanto detto in precedenza e data la giovane età del termine, riporterò l'origine del termine modello:

Modello: dal latino MODULUS diminutivo di MODUS, misura. 1) Rilievo dell'opera, che si vuol fare; 2) Forma piccola di un'opera da farsi in grande; 3) Forma secondo la quale si tagliano o in cui si fondono i pezzi di un lavoro; 4) metafor. Esemplare, prototipo.


Fonti:

[1] https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/un-dubbio-scientifico-modellare-o-modellizzare/1136

[2] https://www.etimo.it/?term=modello